Il cotto è un materiale che attraversa i secoli con un’eleganza naturale. Utilizzato fin dall’antichità, ha saputo adattarsi ai diversi stili architettonici, mantenendo intatto il suo fascino.
In questo articolo, ripercorreremo la storia del cotto nell’architettura, dalle antiche città romane fino alle fastose ville rinascimentali.
Da Pompei ai nostri giorni: la storia del Cotto
Antichità: Pompei e Roma
Le prime testimonianze dell’uso del cotto risalgono alle civiltà mesopotamiche, ma è con i Romani che il materiale assume un ruolo centrale nell’architettura. A Pompei, ad esempio, il cotto veniva utilizzato per pavimenti, tegole e decorazioni murarie, come si può osservare ancora oggi negli scavi archeologici.
A Roma, il laterizio cotto era impiegato non solo per la costruzione di edifici privati, ma anche nelle grandi opere pubbliche. L’uso del mattone in cotto si diffuse grazie alla sua versatilità e alla facilità di produzione. Strutture emblematiche come il Colosseo, giusto per citarne una, testimoniano la durabilità del cotto e la sua capacità di resistere nel tempo.
I Romani, inoltre, svilupparono diverse tecniche di lavorazione, tra cui l’opus latericium, che prevedeva l’uso di mattoni di cotto uniti da una malta resistente. Questa innovazione contribuì alla costruzione di edifici monumentali, garantendo loro una solidità straordinaria.
Il Medioevo e il cotto nelle costruzioni religiose
Durante il Medioevo, il cotto continua a essere impiegato nell’edilizia, in particolare nelle chiese e nei monasteri. A dire la verità, in Italia, molte città medievali, come Siena e Bologna, e infiniti borghi sparsi per tutto il Paese, sono quasi interamente costituiti da edifici costruiti in mattoni.
L’uso del cotto nelle costruzioni religiose è evidente in molte cattedrali gotiche italiane, dove il materiale viene utilizzato sia per le strutture portanti che per le decorazioni.
Oltre alle chiese, il cotto viene impiegato per la costruzione di castelli, di mura e di torri: nei primi era apprezzata la sua resistenza agli agenti atmosferici e la sua capacità di trattenere il calore in modo da garantire il comfort abitativo, mentre nelle fortificazioni era sfruttata soprattutto la sua innegabile resistenza alle sollecitazioni che lo rendeva un materiale ideale per la difesa.
Il Rinascimento e l’eleganza del cotto nelle ville signorili
Con il Rinascimento, il cotto assume un ruolo ancora più estetico. Gli architetti dell’epoca, come Brunelleschi e Palladio, utilizzano il cotto per realizzare ville, palazzi e chiese. Un esempio emblematico è la Cupola del Brunelleschi a Firenze, dove il cotto è impiegato non solo per la struttura portante, ma anche come elemento decorativo.
In questo periodo, la produzione del cotto si affina ulteriormente, con la creazione di formati e finiture sempre più elaborate. Gli artigiani iniziano a sperimentare smaltature e decorazioni, dando modo agli artisti di dare vita a pavimentazioni che ancora oggi affascinano per il loro gusto peculiare e per il loro innegabile pregio.
Infatti, nelle ville rinascimentali, i pavimenti in cotto diventano un emblema di prestigio. Se prendiamo ad esempio le ville progettate da Palladio in Veneto, qui il cotto è stato sfruttato non solo per i pavimenti interni, ma anche per le logge e i cortili, creando un’armonia tra l’edificio e il paesaggio circostante. E sempre per questo motivo il cotto viene impiegato anche nei tetti, nelle cornici decorative e persino nei giardini, sotto forma di vasi e decorazioni architettoniche.
Barocco e Neoclassicismo
Nel periodo Barocco, il cotto viene spesso combinato con altri materiali, come il marmo e il legno, per creare contrasti cromatici e effetti decorativi di grande impatto. Le chiese barocche italiane presentano spesso dettagli in cotto lavorato, che si armonizzano con affreschi e decorazioni in stucco.
Con l’avvento del Neoclassicismo, il cotto viene utilizzato per riprodurre elementi decorativi ispirati all’architettura classica romana, sottolineando la sua continuità storica e la sua capacità di adattarsi ai nuovi stili.
Il cotto oggi: un materiale senza tempo
Nonostante il passare dei secoli, il cotto rimane un materiale molto apprezzato nell’architettura contemporanea. La sua capacità di adattarsi a diversi contesti, dalla ristrutturazione di edifici storici alla realizzazione di case moderne, lo rende una scelta ideale per chi desidera unire tradizione e innovazione.
Oggi, il cotto viene ampiamente impiegato in ambito edilizio e nel design d’interni: pavimenti in cotto artigianale, rivestimenti e piani per cucine e bagni e persino elementi d’arredo come tavoli e lampade in cotto sono sempre più richiesti per il loro fascino rustico ed elegante.
Grazie alla sua resistenza e alla sua estetica senza tempo, il cotto continua a essere un elemento distintivo dell’architettura italiana, testimoniando la sua lunga e affascinante storia.
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