Architettura e Salute
Dall'antichità ai giorni nostri

Maestri del Cotto Srl

Sin dall’antichità il legame fra architettura e salute era ritenuto essenziale: non a caso i Greci, i Romani e gli Etruschi, per l’edificazione dei loro templi e delle loro città, seguivano dei criteri ben precisi, che comprendevano una valutazione ambientale – qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo su cui costruire.
Ma non solo: l’architettura dei tempi antichi ha sempre cercato spazi e creato forme abitative il più possibile in armonia con la natura e persino con le energie cosmiche.

Quello che sappiamo anche oggi è che gli edifici hanno un’influenza diretta sulla vita degli esseri umani: la salubrità dei luoghi in cui si vive è assolutamente indispensabile per il benessere psico-fisico.


Questa specie di riscoperta rappresenta un obiettivo imprescindibile nell’architettura moderna. Per anni, infatti, fino a non molto tempo fa, le possibili interferenze che la scelta di determinati materiali e di determinate forme di costruzione potessero avere sulla quotidianità venivano ampiamente ignorate, favorendo l’idea di sviluppo e tecnologia, a scapito di benessere e rispetto per la natura.

architettura e salute

Fortunatamente si sta invertendo questa tendenza, visto che abbiamo a disposizione anche dei dati scientifici che possono convincere anche i più scettici. Uno studio condotto recentemente dall’Università di Harvard, infatti, ha dimostrato che in un campione di uomini che hanno percorso almeno venti piani di scale a settimana avevano un rischio del 20% più basso di ictus rispetto a chi utilizza unicamente l’ascensore. Da questi dati un progettista attento alla salute deduce che è fondamentale ideare e progettare scale che riescano a invogliare a prediligere gli scalini all’ascensore, incoraggiando la pratica di attività fisica degli abitanti degli edifici, con benefici diretti sul loro benessere e la loro salute.

materiali naturali per arredamento

Questo l’esempio più estremo. Ma un progettista attento ha a disposizione oggi anche tutta una serie di materiali atossici e privi di composti organici volatili da inserire nelle proprie progettazioni, per rendere gli ambienti in cui si vive più sani e salubri.

Il progettare in funzione del benessere di chi abiterà le costruzioni sta diventando una questione sempre più centrale nel lavoro di architetti e designer, al punto che, spesso, prima di disegnare edifici o elementi di arredo, questi professionisti ricorrono a vere e proprie consulenze con medici e psicologi.
Ricordiamo, infatti, quanto l’ambiente in cui si vive influisce sul nostro stato d’animo. In particolar modo, è l’illuminazione naturale a ricoprire un ruolo fondamentale: la luminosità data dalla luce naturale supporta il buonumore e la positività, aumenta i livelli di produttività – in caso di luoghi di lavoro – e tiene alla larga i fenomeni depressivi; da questo si intuisce l’importanza della progettazione e dell’integrazione nelle strutture di finestre e lucernari.

A supporto di questo abbiamo a disposizione uno studio australiano della Bond University: sono stati intervistati i dipendenti di aziende i cui uffici sono situati in edifici progettati in maniera “green” e altrettanti che, invece, lavorano in ambienti “non green”. I risultati della ricerca parlano chiaro: i lavoratori che svolgono la propria attività in edifici “verdi” ritengono di essere più sereni e più sani rispetto a quelli che lavorano negli uffici “non verdi”.

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