TORRE SULLA VIA FRANCIGENA
Pavimenti e Sottotetti in Cotto

Maestri del Cotto Srl

Nel silenzio dorato del tramonto toscano, quando le colline ondulate si vestono d’ombra e la luce si allunga fino a lambire i vigneti, La Torre sulla Via Francigena emerge come un’apparizione antica, sospesa nel tempo. Situata a Gambassi Terme, sull’antico cammino che da secoli conduce pellegrini e viaggiatori lungo la Via Francigena, questa torre del XII secolo è oggi un agriturismo biologico, un rifugio per chi cerca quiete, bellezza autentica, materiali tradizionali, panorami che parlano del passato e del lavoro della terra.

Camminando attraverso il cancello, la voce del vento tra gli olivi si fonde con il richiamo lontano delle colline. Sei ettari di vigneto abbandonato che oggi, cura dopo cura, hanno ripreso vigore; duecento olivi che ondeggiano al sole; diciotto arnie che mellificano l’aria con il profumo dolce del fiore, il ronzio leggero. La torre imponente si erge come guardiana della memoria, con muri spessi che raccontano epoche ormai svanite, aperture che inquadrano scorci su San Gimignano e sentieri che si perderanno fra le vigne.

Le stanze, nobili e semplici insieme, respirano lo spirito della Toscana più vera. Ogni camera è concepita singolarmente, ispirata a un animale, un simbolo che riflette la fauna, la simbologia di queste terre. Il mosaico fatto a mano in ogni bagno è dettaglio prezioso, sorpresa artigianale che riprende geometrie antiche ma colloquia con il comfort contemporaneo: specchi riscaldati, riscaldamento a pavimento nei bagni, illuminazione pensata, minibar gratuito.

Il percorso della Via Francigena attraversa, in quel tratto, il cuore del vigneto della Torre. Non è solo una strada da percorrere, ma una soglia. Per chi arriva a piedi, ogni spinta del bastone s’infila fra gli acini d’uva e il terreno calpestato profuma d’antico. E anche per chi arriva in auto o in bici, la vista che si apre su prati, filari e uliveti allinea i sensi: colori caldi, verde crescente, la pietra che spunta nei muri, il cielo che pare più esteso.

Nel progetto di restauro, la scelta dei materiali non è mai stata casuale, ma radicata nelle tradizioni artigiane della Toscana. I pavimenti interni in cotto Terre Umbre in formato Pianella si adattano perfettamente a questi ambienti. Il formulato delle Terre Umbre, nato dall’unione di argille rosate toscane e argille chiare umbre, cotto a legna, è vivo nel colore, varia per sfumature; la Pianella, rettangolare, classico formato rustico, regala una calda matericità sotto i piedi.

Salendo le scale interne della Torre, mentre la luce filtra sottile dalle finestre in pietra, lo sguardo si alza e incontra il soffitto, dove le pianelle in cotto multicolor disegnano una trama viva tra le travi in legno. Sono elementi antichi nella tecnica, ma vibranti nel risultato: ogni pianella racconta una storia diversa, con sfumature che variano dal rosato tenue al bruno caldo, passando per toni ambrati e ombre più scure, frutto di una cottura a legna che lascia che il fuoco stesso imprima il suo segno. Nel sottotetto della Torre, queste pianelle non sono semplici finiture, ma parte integrante dell’esperienza sensoriale: restituiscono il calore di materiali naturali, il fascino dell’imperfetto, la bellezza del tempo che passa.

Il giardino con la piscina salina si accorda ad un’architettura che non appare mai invasiva: il bordo in pietra, i lettini che guardano il panorama, l’ombra degli olivi che offre refrigerio. Di sera la luce artificiale, che non pretende di mascherare, ma di esaltare: lampade basse, poche, poste in punti strategici per accompagnare la visione del cielo stellato, per far brillare il rosso scuro del vinacce residue, il verde scuro delle foglie d’olivo, il grigio caldo della pietra.

La Torre sulla Via Francigena è tutto questo: un’esperienza immersiva, dove il confine fra natura e costruzione, fra passato e presente, si fa sottile. Dove il tempo non si misura in ore, ma in luce, in passi, in silenzi e in sapori. Un luogo che resta nella memoria: il calore di un pavimento di cotto, la vista delle colline bruciate dal sole, il canto degli uccelli all’alba, l’ombra che danza sulle pietre antiche.

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